Il terremoto ha lasciato una scia di pensieri sparsi.
La paura quando vai a dormire, il panico quando avverti un tremore, il pensiero di come farai quando andrai al lavoro, uniti alle notizie, alle voci riguardo come e quanto andrà avanti questa storia, danno origine a certi film nella mia testa e non solo.
Si condividono le esperienze di come si vive questa situazione, di come si convive con le scosse e di come ci si abituerà allo sciame sismico.
Si tenta di tornare alla normalità, si prova a uscire, a fare un giro, ad andare a mangiare una pizza in compagnia, ma eccola, arriva, fregandosene di tutti, quando meno te l'aspetti, e senti la terra sotto di te che si muove come a sfidarti.
Contemporaneamente riaffiorano ricordi di momenti vissuti senza timore alcuno, cose fatte, dette, provate anche solo l'estate scorsa, eppure così leggeri, al confronto. Si rivivono giornate calde (a proposito, dov'è il clima mite tipico di questo periodo?) passate con amici a mangiare un gelato, ridendo e scherzando.
Quando saremo capaci di trascorrere una giornata con la stessa spensieratezza che avevamo prima della notte del 20 Maggio 2012?
lunedì 28 maggio 2012
venerdì 25 maggio 2012
Sdraumatizziamo
Qui ormai si scrive tra una scossa e l'altra, più o meno forti.
3.9 l'ultima.
Per fortuna c'è il sole e la temperatura è gradevole.
E, come dice la gnoma grande, dobbiamo sdraumatizzare...
Quindi vi racconto di come darei dei pugni in faccia a chi, come ho sentito stamattina con le mie orecchie, dice che dovrebbero riaprire la strada, chiusa perchè la chiesa è pericolante, altrimenti la gente non viene qui a fare la spesa..."e non perchè io pensi solo ai soldi..."
La tipa in questione ha un negozio, figurarsi se pensa solo a quello...e al nipotino che passa davanti alla traballante costruzione per andare e tornare dal nido, non ci pensa?
Certe persone aprono la bocca solo per dare aria ai denti.
Forse è un proverbio che dovrei proporre a Eu...
3.9 l'ultima.
Per fortuna c'è il sole e la temperatura è gradevole.
E, come dice la gnoma grande, dobbiamo sdraumatizzare...
Quindi vi racconto di come darei dei pugni in faccia a chi, come ho sentito stamattina con le mie orecchie, dice che dovrebbero riaprire la strada, chiusa perchè la chiesa è pericolante, altrimenti la gente non viene qui a fare la spesa..."e non perchè io pensi solo ai soldi..."
La tipa in questione ha un negozio, figurarsi se pensa solo a quello...e al nipotino che passa davanti alla traballante costruzione per andare e tornare dal nido, non ci pensa?
Certe persone aprono la bocca solo per dare aria ai denti.
Forse è un proverbio che dovrei proporre a Eu...
giovedì 24 maggio 2012
To be continued...
Qui le scosse continuano.
Anche stanotte, ore 23.40: magnitudo 4.3.
Eravamo appena andati a letto, ecco il boato, il letto che si muove e trrrrr, tutto che balla.
Per fortuna le gnome non si sono svegliate, così abbiamo deciso di rimanere in casa.
Papozzo, però, nonostante sia antitecnologico di natura, trasportato dagli eventi, ha scaricato una applicazione per il suo telefono. E ora dopo ogni scossa, va a vedere, quasi in tempo reale, l'intensità e l'epicentro.
Quindi, alle 23.45 sapevamo già tutto della sconquassata che avevamo appena subìto.
Non contento, preso dalla novità, o forse dalla sete compulsiva di informazioni riguardo i terremoti in atto, spulciava le caratteristiche di tutte le scosse, che fossero in Pianura Padana, a L'Aquila o in Giappone!
Si, perchè forse non lo sapete, ma ieri anche lì c'è stato il terremoto! Io lo so grazie a Papozzo...
Questa cosa mi ha messo un'ansia, che alla fine ho sbottato:"Ma devi proprio farmi sapere che ci sono state più di cento scosse oggi? E che tra una e l'altra passa solo un quarto d'ora? ...perchè non è abbastanza quello che si sente..."
La mia paura/ansia/agitazione (scegliete quella che più vi aggrada) aumenta in modo esponenziale, manifestandosi nel numero di volte che vado in bagno. Penso che in un giorno, tante sono le scosse, tante sono le volte in cui varco la porta dell'ufficio di Fonzie...
Ormai, quando le bimbe mi vedono scappare, sanno già dove vado.
La competizione è tra me e la nonna Mimi, con la sola differenza che lei va per la pipì, io no.
Sdrammatizzo, anche attraverso questi racconti. Mi serve, altrimenti sclero...
Anche stanotte, ore 23.40: magnitudo 4.3.
Eravamo appena andati a letto, ecco il boato, il letto che si muove e trrrrr, tutto che balla.
Per fortuna le gnome non si sono svegliate, così abbiamo deciso di rimanere in casa.
Papozzo, però, nonostante sia antitecnologico di natura, trasportato dagli eventi, ha scaricato una applicazione per il suo telefono. E ora dopo ogni scossa, va a vedere, quasi in tempo reale, l'intensità e l'epicentro.
Quindi, alle 23.45 sapevamo già tutto della sconquassata che avevamo appena subìto.
Non contento, preso dalla novità, o forse dalla sete compulsiva di informazioni riguardo i terremoti in atto, spulciava le caratteristiche di tutte le scosse, che fossero in Pianura Padana, a L'Aquila o in Giappone!
Si, perchè forse non lo sapete, ma ieri anche lì c'è stato il terremoto! Io lo so grazie a Papozzo...
Questa cosa mi ha messo un'ansia, che alla fine ho sbottato:"Ma devi proprio farmi sapere che ci sono state più di cento scosse oggi? E che tra una e l'altra passa solo un quarto d'ora? ...perchè non è abbastanza quello che si sente..."
La mia paura/ansia/agitazione (scegliete quella che più vi aggrada) aumenta in modo esponenziale, manifestandosi nel numero di volte che vado in bagno. Penso che in un giorno, tante sono le scosse, tante sono le volte in cui varco la porta dell'ufficio di Fonzie...
Ormai, quando le bimbe mi vedono scappare, sanno già dove vado.
La competizione è tra me e la nonna Mimi, con la sola differenza che lei va per la pipì, io no.
Sdrammatizzo, anche attraverso questi racconti. Mi serve, altrimenti sclero...
mercoledì 23 maggio 2012
Pro e contro
Dal momento che ho bisogno di sdrammatizzare un po' tutta questa faccenda del terremoto, ho deciso che farò un elenco dei pro e dei contro che tale evento catastrofico mi ha portato.
Pro:
1) quindici giorni almeno a casa dal lavoro, dandomi tempo per fare alcune cose che rimandavo sempre e per stare con le gnome;
2) cassa integrazione pagata all'80% (meglio di niente!);
3) un sacco di tempo per il blog.
Contro:
1) paura persistente, ansia costante, allerta sempre, stanchezza e sonno inestimabili;
2) senso di impotenza e precarietà infiniti;
3) cassa integrazione per almeno quindici giorni, il che significa che la busta sarà leggermente più scarsa, vanificando i calcoli al centesimo a cui la crisi costringe;
4) i movimenti tellurici stanano dal terreno animali che non ci si vorrebbe mai trovare in terrazza, come un topo di dieci centimetri, coda esclusa, che la mitica Catta (della stessa grandezza della bestiaccia, o forse meno) ha rintanato in un angolo, e che è poi stato brutalmente assassinato da una scopa impazzita;
5) si è rotto lo scarico della lavastoviglie, probabilmente perchè estirpato dalla sua sede dalla scossa più grossa, allagando la cucina al primo utilizzo post-terremoto.
Come prevedibile, i contro superano i pro: anche se notoriamente io cerco sempre il lato positivo delle cose, stavolta mi è un tantino difficile.
Nonostante ciò, però, riesco a trarre una conclusione che può essere definita "istruttiva": non ci si deve mai dare per persi, le cose cambiano molto in fretta e in modo imprevedibile; e sopratutto, bisognerebbe vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, e cercare di estrapolare anche quel poco di buono che c'è, sempre e comunque.
Per finire, in ricordo di una grande persona, a venti anni dalla sua morte:
“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Giovanni Falcone.
Pro:
1) quindici giorni almeno a casa dal lavoro, dandomi tempo per fare alcune cose che rimandavo sempre e per stare con le gnome;
2) cassa integrazione pagata all'80% (meglio di niente!);
3) un sacco di tempo per il blog.
Contro:
1) paura persistente, ansia costante, allerta sempre, stanchezza e sonno inestimabili;
2) senso di impotenza e precarietà infiniti;
3) cassa integrazione per almeno quindici giorni, il che significa che la busta sarà leggermente più scarsa, vanificando i calcoli al centesimo a cui la crisi costringe;
4) i movimenti tellurici stanano dal terreno animali che non ci si vorrebbe mai trovare in terrazza, come un topo di dieci centimetri, coda esclusa, che la mitica Catta (della stessa grandezza della bestiaccia, o forse meno) ha rintanato in un angolo, e che è poi stato brutalmente assassinato da una scopa impazzita;
5) si è rotto lo scarico della lavastoviglie, probabilmente perchè estirpato dalla sua sede dalla scossa più grossa, allagando la cucina al primo utilizzo post-terremoto.
Come prevedibile, i contro superano i pro: anche se notoriamente io cerco sempre il lato positivo delle cose, stavolta mi è un tantino difficile.
Nonostante ciò, però, riesco a trarre una conclusione che può essere definita "istruttiva": non ci si deve mai dare per persi, le cose cambiano molto in fretta e in modo imprevedibile; e sopratutto, bisognerebbe vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, e cercare di estrapolare anche quel poco di buono che c'è, sempre e comunque.
Per finire, in ricordo di una grande persona, a venti anni dalla sua morte:
“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Giovanni Falcone.
martedì 22 maggio 2012
Terremoto
20 Maggio 2012, ore 4.04
Una data che rimarrà nella mia mente per sempre.
Svegliarsi con il letto che si sposta sotto il corpo, nel buio più totale perchè la corrente non c'è, sentire rumore di vetri che si rompono, voler urlare, ma sentire uscire solo voce roca: "Le bimbe, le bimbe!"
Venti secondi, ma per me venti minuti, in cui ho pensato: non trovo le ciabatte, non posso andare scalza perchè se mi taglio sui vetri, poi come faccio a portare fuori le bimbe...
Intanto Papozzo è letteralmente volato nella loro stanza, ma poi, solo, ne ha protetta una, la micrognoma, la più indifesa, con il proprio corpo.
Finalmente la casa ha smesso di traballare, io ho trovato tastoni le ciabatte, sono andata a prendere una torcia a pile; abbiamo avvolto le gnome nelle coperte dei loro letti e siamo usciti. Ci siamo rifugiati in macchina per scaldarci un po', ma visto che le scosse continuavano, anche se piccole, Papozzo l'ha spostata nella piazzetta davanti a casa, non si sa mai che crolli qualcosa...
Alle 5 circa, una nuova scossa.
Nel frattempo, la nuova giunta comunale, messa alla prova da questo terribile evento, si era già messa in moto: passavano a chiedere se stavamo bene, se avevamo bisogno di qualcosa. Dopo un'oretta circa, sulla macchina della protezione civile, la nostra sindachessa munita di megafono, ci invitava a rimanere fuori dalle case per alcune ore.
Ci siamo spostati nella piazza, a piedi, tanto per andare a vedere cosa era successo al nostro paesino: chiesa con facciata pendente verso la strada e, dicono, crollata all'interno. La strada, ovviamente, chiusa al traffico.
Mentre ci raccontiamo le nostre esperienze l'uno con l'altro, condividendo le nostre disavventure da terremotati, la sindachessa chiama qualcuno delle associazioni di paese per organizzare un pasto caldo per chiunque lo voglia, dato che non è consigliato entrare nelle abitazioni.
Così ci ritroviamo sotto la tettoia della polisportiva: anche il tempo non è stato clemente con noi, ci sono pioggia, freddo e umidità, ma teniamo in mano un caldo piatto di pasta.
Ora, a due giorni dal sisma che ci ha sconquassato anche l'anima, pian piano si riprendono le attività quotidiane: le scuole sono riaperte, ci stiamo abituando anche alle scosse che continuano a far tremare la terra. Mi manca tanto il mio lavoro, la mia solita routine...purtroppo ci sono stati danni e starò a casa per almeno due settimane.
Ieri abbiamo fatto un giro nei paesi più colpiti: siamo rimasti sconvolti da certe immagini di distruzione. Mi sono sentita immensamente impotente davanti alla forza devastante della natura. Ammutolita quando ho visto quelle "bolle" di argilla che la terra vomita in superficie. E le ferite che il terremoto ha lasciato, ben visibili.
Dopo una notte in cui ci siamo organizzati per dormire (che, poi, è una parola grossa...) in macchina, davanti a casa, coinvolgendo le gnome in uno pseudo-campeggio, per non fargli pesare tanto la situazione, la notte scorsa abbiamo optato per dormire nei nostri letti. Avevo sempre un occhio aperto, infatti mi sono svegliata per due scossettine, ma la stanchezza prevaleva e mi riaddormentavo.
Comunque, ho messo il telefonino sul comodino, una pila di coperte nel corridoio, giacche appese davanti alla porta di ingresso e una bottiglia di acqua in macchina. Tutto pronto in caso di fuga da terremoto...
Una data che rimarrà nella mia mente per sempre.
Svegliarsi con il letto che si sposta sotto il corpo, nel buio più totale perchè la corrente non c'è, sentire rumore di vetri che si rompono, voler urlare, ma sentire uscire solo voce roca: "Le bimbe, le bimbe!"
Venti secondi, ma per me venti minuti, in cui ho pensato: non trovo le ciabatte, non posso andare scalza perchè se mi taglio sui vetri, poi come faccio a portare fuori le bimbe...
Intanto Papozzo è letteralmente volato nella loro stanza, ma poi, solo, ne ha protetta una, la micrognoma, la più indifesa, con il proprio corpo.
Finalmente la casa ha smesso di traballare, io ho trovato tastoni le ciabatte, sono andata a prendere una torcia a pile; abbiamo avvolto le gnome nelle coperte dei loro letti e siamo usciti. Ci siamo rifugiati in macchina per scaldarci un po', ma visto che le scosse continuavano, anche se piccole, Papozzo l'ha spostata nella piazzetta davanti a casa, non si sa mai che crolli qualcosa...
Alle 5 circa, una nuova scossa.
Nel frattempo, la nuova giunta comunale, messa alla prova da questo terribile evento, si era già messa in moto: passavano a chiedere se stavamo bene, se avevamo bisogno di qualcosa. Dopo un'oretta circa, sulla macchina della protezione civile, la nostra sindachessa munita di megafono, ci invitava a rimanere fuori dalle case per alcune ore.
Ci siamo spostati nella piazza, a piedi, tanto per andare a vedere cosa era successo al nostro paesino: chiesa con facciata pendente verso la strada e, dicono, crollata all'interno. La strada, ovviamente, chiusa al traffico.
Mentre ci raccontiamo le nostre esperienze l'uno con l'altro, condividendo le nostre disavventure da terremotati, la sindachessa chiama qualcuno delle associazioni di paese per organizzare un pasto caldo per chiunque lo voglia, dato che non è consigliato entrare nelle abitazioni.
Così ci ritroviamo sotto la tettoia della polisportiva: anche il tempo non è stato clemente con noi, ci sono pioggia, freddo e umidità, ma teniamo in mano un caldo piatto di pasta.
Ora, a due giorni dal sisma che ci ha sconquassato anche l'anima, pian piano si riprendono le attività quotidiane: le scuole sono riaperte, ci stiamo abituando anche alle scosse che continuano a far tremare la terra. Mi manca tanto il mio lavoro, la mia solita routine...purtroppo ci sono stati danni e starò a casa per almeno due settimane.
Ieri abbiamo fatto un giro nei paesi più colpiti: siamo rimasti sconvolti da certe immagini di distruzione. Mi sono sentita immensamente impotente davanti alla forza devastante della natura. Ammutolita quando ho visto quelle "bolle" di argilla che la terra vomita in superficie. E le ferite che il terremoto ha lasciato, ben visibili.
Comunque, ho messo il telefonino sul comodino, una pila di coperte nel corridoio, giacche appese davanti alla porta di ingresso e una bottiglia di acqua in macchina. Tutto pronto in caso di fuga da terremoto...
venerdì 18 maggio 2012
Troppi
Un compleanno domenica e uno sabato prossimo.
Declino l'invito per il primo,avendo già un impegno; se riusciamo, passiamo per un saluto veloce e per il regalino al festeggiato.
Ma, causa maltempo previsto per domenica, che non è adatto alla festicciola in giardino, il primo viene spostato a sabato prossimo, in concomitanza con il secondo.
Visto che ne io ne il resto della famiglia abbiamo il dono dell'ubiquità, tocca scegliere...
La riflessione che ne deriva è:
con tre gnome, calcolando tutti i compagni delle relative scuole e aggiungendo i cuginetti e gli amici extra-scuola, a quanti compleanni parteciperemo in un anno? Quante volte ci saranno sovrapposizioni?
Uniamo anche qualche impegno per me e Papozzo, i saggi di hip hop della gnoma grande, le feste di fine anno scolastico...l'unica parola che mi viene in mente è AIUTOOOOOO!!!!
Declino l'invito per il primo,avendo già un impegno; se riusciamo, passiamo per un saluto veloce e per il regalino al festeggiato.
Ma, causa maltempo previsto per domenica, che non è adatto alla festicciola in giardino, il primo viene spostato a sabato prossimo, in concomitanza con il secondo.
Visto che ne io ne il resto della famiglia abbiamo il dono dell'ubiquità, tocca scegliere...
La riflessione che ne deriva è:
con tre gnome, calcolando tutti i compagni delle relative scuole e aggiungendo i cuginetti e gli amici extra-scuola, a quanti compleanni parteciperemo in un anno? Quante volte ci saranno sovrapposizioni?
Uniamo anche qualche impegno per me e Papozzo, i saggi di hip hop della gnoma grande, le feste di fine anno scolastico...l'unica parola che mi viene in mente è AIUTOOOOOO!!!!
mercoledì 16 maggio 2012
Pillole 2
"Mamma, mi sono assordita..."
"Noooo, non cantare quello che canto io!....Adesso ne canto una che lei non sa, così non mi interrompe!...Però non la so neanche io, la sa solo la maestra Carmen..."
"Sembri la donna SPAZZITA".
"Ho scriccolato un gratta e vinci."
"Per merenda voglio uno uogurt o una Vanette."
"Noooo, non cantare quello che canto io!....Adesso ne canto una che lei non sa, così non mi interrompe!...Però non la so neanche io, la sa solo la maestra Carmen..."
"Sembri la donna SPAZZITA".
"Ho scriccolato un gratta e vinci."
"Per merenda voglio uno uogurt o una Vanette."
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