giovedì 11 aprile 2013

Comitato Liberazione Mamma


Sono stata colpita da una bella iniziativa delle 50sfumaturedimamma e ho deciso di scrivere un chilometrico post che racchiudesse tutti gli ostacoli incontrati sulla strada di mamma che ho imboccato.


Quando nacque la prima Gnoma, mi sembrava di stare su una nuvola: mangiava e dormiva.
Ma non poteva essere tutto così semplice: non cresceva.
Ed ecco partire il tam-tam di parenti e amici: ma il latte ce l'hai? Forse non è abbastanza nutriente! Forse devi farle fare le analisi...

Poi, non senza smisurati sensi di colpa, siamo gradualmente passati all'artificiale, e il fiore che era nascosto in lei, finalmente sbocciò, con grande sollievo mio e anche di chi  commentava: adesso si che mangia! Eh, si, era proprio il tuo latte che non era buono... E io mi sentivo sempre più di serie B.

Dopo tre anni, ecco anche la seconda Gnoma, che di dormire non ne voleva sapere, nè di giorno, nè di notte, ma che, in compenso, cresceva alla grandissima solamente con il mio latte, alla faccia di chi aveva detto che non era buono!

Io, però, ero distrutta.

Quando, poi, dopo soli otto mesi, scoprii di aspettare anche la terza Gnoma, versai fiumi di lacrime: non vedevo vie d'uscita, con una bimba che cresceva e aveva nuove esigenze (asilo, amichetti, ecc), una che non dormiva, e una in arrivo. Mi chiedevo spesso, piangendo, come avrei fatto, se ci sarei riuscita.
Papozzo e le nonne garantirono tutto il possibile aiuto necessario, ma per me era un percorso pieno di ostacoli.

Così, passai la maggioranza delle notti di questa nuova maternità con la Gnoma di Mezzo in braccio, facendo il solco attorno al tavolo della cucina, perchè solo camminando riuscivo a farla addormentare. Canticchiavo sotto forma di ninna nanna cose improponibili, tipo: dormi, dormi, che la mamma/ non ne può proprio più. Ma non appena sembravo aver raggiunto l'obiettivo e andavo per appoggiarla nel lettino, lei si svegliava, e via, si ricominciava il giro notturno!
A volte provavo a sedermi in poltrona, piano piano, che al minimo movimento strano, quella si accorgeva che non stavo passeggiando ed era la fine. Ma, sporadicamente, ci riuscivo e dormivo così con lei splatterata addosso, semisdraiata. Al mattino sembrava che mi avesse asfaltato un camion! Schiena? Non pervenuta.

Altre volte, non c'era proprio verso e dopo tre ore che camminavo ininterrottamente con una pupa in braccio e un'altra in pancia, ormai enorme, piangevo e la imploravo di dormire, mi arrabbiavo e pensavo sempre più che non ce l'avrei fatta. Papozzo, spesso, veniva in soccorso, prendeva il mio posto e mi mandava a dormire un po', ma mi restava il senso di colpa perchè, poi, lui al mattino doveva andare al lavoro...

Finalmente, qualche mese dopo la nascita della Micrognoma, si scoprì la causa principale dell'insonnia della Gnoma di Mezzo, ma non fu di certo un sollievo: venne operata al cuore e dall'intervento in poi, dormì (quasi) tutte le notti. Peccato che dopo aver avuto questa notizia, il latte scomparve e anche l'ultima arrivata si dovette letteralmente ciucciare l'artificiale!


Tutto questo viene indubbiamente, enormemente e piacevolmente ripagato da una gnoma a caso tra le tre che, con vocina flebile, sottovoce quasi, schiocca un bacino sulla mia guancia, sussurrando: "Mamma, ti voglio tanto bene."


Per fortuna (o purtroppo: vedi adolescenza...) crescono, e questi problemi vengono sostituiti da altri, di altra natura...ma di questo parleremo tra qualche anno!


Nel frattempo, mi unisco al Comitato Liberazione Mamma delle 50sfumaturedimamma, e alla loro idea di svelare i tabù legati alla gravidanza e alla maternità.
Per farci apprezzare ancora di più la nostra festa, il mese prossimo.

 

15 commenti:

  1. Solidarietà. Tanta. E complimenti per il post. Yu

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  2. Premetto che questa iniziativa è grandiosa e il tuo post molto interessante, perchè descrive lucidamente quei dolori che ti prendono sotto la scapola, quando le braccia non ce la fanno più a sostenere la carne della tua carne attaccata uso cozza nell'incavo del tuo collo.
    Quando sono rimasta incinta la prima volta ho iniziato a documentarmi, a scoprire, e a immagazzinare informazioni di ogni tipo, che potessero raccogliere tutte la variabili del gioco della vita, così da non essere impreparata a niente.
    Il parto? Da manuale! Tre spinte e ualà! Senza punti, senza il dolore insopportabile che avevo immaginato. Bambina sana. Tanto latte. Insomma meglio di così non si poteva.
    E invece?
    E invece giorno dopo giorno iniziai a rendermi conto che la vita che avevo vissuto fino a quel giorno doveva subire qualche variante.

    Io che lavoravo non meno di dodici ore al giorno e stavo facendo "carriera".

    Io che il tempo libero lo impiegavo andando in piscina, leggendo, fotografando.

    Io che seguivo il marito in lunghe passeggiate in moto o in viaggi solitari.

    Io che ero padrona della mia vita e non avevo bisogno di niente e di nessuno.

    Io.

    Appunto.

    Adesso eravamo Noi.

    Allora ho iniziato a chiudermi in me stessa e a stare male.

    Per giorni.

    Per settimane.

    Per mesi.

    Mi sentivo inopportuna, incapace, insoddisfatta.

    Oggi con il senno del poi, direi, che rimango fondamentalmente incapace, però inopportuna e insoddisfatta, per fortuna, sono cose superate.

    Con la seconda figlia è andata desisamente meglio, eh!

    Tant'è che appena tornata a casa dall'ospedale ho esordito con "quando passano i prossimi tre anni?" e poi mi sono data da fare!

    M.

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    1. Anche questo è un racconto-contributo al comitato liberazione mamma.
      Un post nel post!
      Mi piace!
      Grazie, M.

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  3. Ciao, io non posso capire bene la sensazione di essere mamma, ma ti sono molto vicina perché sei una donna intelligente che è riuscita a superare molte difficoltà e che non si arrende mai e perciò ti ammiro :)
    A presto

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    1. Grazie, tutti questi complimenti mi stanno esaltando!
      Scherzo, ovviamente. ;)

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  4. il mio bimbo ha 8 mesi e noi cerchiamo il secondo... mi ha servito leggerti! grazie :)

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    1. Spero di non averti demoralizzata.
      Dopotutto, se ce l'ho fatta io, ce la può fare qualsiasi altra mamma!
      Non sono mica Wonder Woman!

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  5. Complimenti post bellissimo, che mi ha fatto tornare in mete il mio percorso da mamma. Anch'io, credo come tante di noi, con il primo figlio ero piena di entusiasmo e di meraviglia sicura che sarebbe stata "una passeggiata" fino a quando il mio ragazzo qualche giorno dopo essere tornati a casa ha deciso che dormire era superfluo e la prima notte intera c'è stata dopo sei anni.... Ma ero giovane e piena di energia, energia che tutto sommato avevo anche 10 anni dopo alla nascita del mio secondo figlio, che a differenza del primo non saltava una notte.... che dormite...sei mesi dopo la nascita del secondo, ho scoperto di essere incinta della terza.... ma nulla poteva andare storto, visto cosa avevo passato con il primo e la pacchia del secondo....Peccato che non ho messo in conto i miei anni, quasi 39, la pancia e un secondo figlio in crescita pieno di energia e voglia di scoprire. Sono arrivata al parto distrutta ma era nata la mia cucciala (finalmente una femmina), che in realtà è stata una via di mezzo tra il primo e il secondo. Quindi di cosa potevo lamentarmi???
    In realtà la fatica di seguire tre figli in età cos' diversa (11 anni, 16 mesi, neonata), con esigenze e ritmi completamente diversi, mi ha provato a tal punto che la depressione è arrivata quatta quatta qualche mese dopo e mi ha devastato!!
    Ora che mi sono concessa di non essere perfetta, di accettare che arrivo dove posso, che posso mancare o sbagliare, questo mi ha fatto crescere e in realtà mi fà amare ancora di più i mei figli che mi hanno e mi regalano il mondo ogni giorno!!!! Isomma è vero che è dura e che spesso perdiamo una parte di noi per loro, ma è anche vero che in noi nascono nuove conoscenze e nuove "noi" grazie al loro amore incondizionato......

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    1. Anche questo è un post nel post!
      Bello. Grazie.
      E benvenuta.

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  6. E' una bella iniziativa. E' fondamentale trovare conforto nel confronto con altre persone che hanno vissuto o stanno vivendo le nostre stesse emozioni, frustrazioni, facendoci sentire molto meno sole e più "normali" e non "sbagliate".
    Sarebbe bello liberare le mamme anche dai problemi a cui accenni verso la fine del post, quando i figli crescono..perché quando vanno in crisi loro, i sensi di colpa delle mamme crescono in maniera esponenziale e anche qui un conforto e un supporto reciproco potrebbe fare miracoli.

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    1. Potresti fare la proposta direttamente alle tre 50sfumaturedimamma, visto che sono aperte a nuove idee e accettano consigli!

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  7. Ciao! Ti abbiamo scelto per il Liebster Award. Vieni su robedibimbi.it a vedere di cosa si tratta.

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  8. belle, tu e le tue gnome, brava e coraggiosa, mi è piaciuto molto questo post!

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