lunedì 28 maggio 2012

Pensieri sparsi

Il terremoto ha lasciato una scia di pensieri sparsi.
La paura quando vai a dormire, il panico quando avverti un tremore, il pensiero di come farai quando andrai al lavoro, uniti alle notizie, alle voci riguardo come e quanto andrà avanti questa storia, danno origine a certi film nella mia testa e non solo.
Si condividono le esperienze di come si vive questa situazione, di come si convive con le scosse e di come ci si abituerà allo sciame sismico.
Si tenta di tornare alla normalità, si prova a uscire, a fare un giro, ad andare a mangiare una pizza in compagnia, ma eccola, arriva, fregandosene di tutti, quando meno te l'aspetti, e senti la terra sotto di te che si muove come a sfidarti.
Contemporaneamente riaffiorano ricordi di momenti vissuti senza timore alcuno, cose fatte, dette, provate anche solo l'estate scorsa, eppure così leggeri, al confronto. Si rivivono giornate calde (a proposito, dov'è il clima mite tipico di questo periodo?) passate con amici a mangiare un gelato, ridendo e scherzando.
Quando saremo capaci di trascorrere una giornata con la stessa spensieratezza che avevamo prima della notte del 20 Maggio 2012?

venerdì 25 maggio 2012

Sdraumatizziamo

Qui ormai si scrive tra una scossa e l'altra, più o meno forti.
3.9 l'ultima.
Per fortuna c'è il sole e la temperatura è gradevole.
E, come dice la gnoma grande, dobbiamo sdraumatizzare...

Quindi vi racconto di come darei dei pugni in faccia a chi, come ho sentito stamattina con le mie orecchie, dice che dovrebbero riaprire la strada, chiusa perchè la chiesa è pericolante, altrimenti la gente non viene qui a fare la spesa..."e non perchè io pensi solo ai soldi..."
La tipa in questione ha un negozio, figurarsi se pensa solo a quello...e al nipotino che passa davanti alla traballante costruzione per andare e tornare dal nido, non ci pensa?
Certe persone aprono la bocca solo per dare aria ai denti.
Forse è un proverbio che dovrei proporre a Eu...

giovedì 24 maggio 2012

To be continued...

Qui le scosse continuano.
Anche stanotte, ore 23.40: magnitudo 4.3.
Eravamo appena andati a letto, ecco il boato, il letto che si muove e trrrrr, tutto che balla.
Per fortuna le gnome non si sono svegliate, così abbiamo deciso di rimanere in casa.
Papozzo, però, nonostante sia antitecnologico di natura, trasportato dagli eventi, ha scaricato una applicazione per il suo telefono. E ora dopo ogni scossa, va a vedere, quasi in tempo reale, l'intensità e l'epicentro.
Quindi, alle 23.45 sapevamo già tutto della sconquassata che avevamo appena subìto.
Non contento, preso dalla novità, o forse dalla sete compulsiva di informazioni riguardo i terremoti in atto, spulciava le caratteristiche di tutte le scosse, che fossero in Pianura Padana, a L'Aquila o in Giappone!
Si, perchè forse non lo sapete, ma ieri anche lì c'è stato il terremoto! Io lo so grazie a Papozzo...
Questa cosa mi ha messo un'ansia, che alla fine ho sbottato:"Ma devi proprio farmi sapere che ci sono state più di cento scosse oggi? E che tra una e l'altra passa solo un quarto d'ora? ...perchè non è abbastanza quello che si sente..."

La mia paura/ansia/agitazione (scegliete quella che più vi aggrada) aumenta in modo esponenziale, manifestandosi nel numero di volte che vado in bagno. Penso che in un giorno, tante sono le scosse, tante sono le volte in cui varco la porta dell'ufficio di Fonzie...
Ormai, quando le bimbe mi vedono scappare, sanno già dove vado.
La competizione è tra me e la nonna Mimi, con la sola differenza che lei va per la pipì, io no.

Sdrammatizzo, anche attraverso questi racconti. Mi serve, altrimenti sclero...

mercoledì 23 maggio 2012

Pro e contro

Dal momento che ho bisogno di sdrammatizzare un po' tutta questa faccenda del terremoto, ho deciso che farò un elenco dei pro e dei contro che tale evento catastrofico mi ha portato.

Pro:
1) quindici giorni almeno a casa dal lavoro, dandomi tempo per fare alcune cose che rimandavo sempre e per stare con le gnome;
2) cassa integrazione pagata all'80% (meglio di niente!);
3) un sacco di tempo per il blog.

Contro:
1) paura persistente, ansia costante, allerta sempre, stanchezza e sonno inestimabili;
2) senso di impotenza e precarietà infiniti;
3) cassa integrazione per almeno quindici giorni, il che significa che la busta sarà leggermente più scarsa, vanificando i calcoli al centesimo a cui la crisi costringe;
4) i movimenti tellurici stanano dal terreno animali che non ci si vorrebbe mai trovare in terrazza, come un topo di dieci centimetri, coda esclusa, che la mitica Catta (della stessa grandezza della bestiaccia, o forse meno) ha rintanato in un angolo, e che è poi stato brutalmente assassinato da una scopa impazzita;
5) si è rotto lo scarico della lavastoviglie, probabilmente perchè estirpato dalla sua sede dalla scossa più grossa, allagando la cucina al primo utilizzo post-terremoto.

Come prevedibile, i contro superano i pro: anche se notoriamente io cerco sempre il lato positivo delle cose, stavolta mi è un tantino difficile.
Nonostante ciò, però, riesco a trarre una conclusione che può essere definita "istruttiva": non ci si deve mai dare per persi, le cose cambiano molto in fretta e in modo imprevedibile; e sopratutto, bisognerebbe vivere ogni giorno come se  fosse l'ultimo, e cercare di estrapolare anche quel poco di buono che c'è, sempre e comunque.


Per finire, in ricordo di una grande persona, a venti anni dalla sua morte:

“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” Giovanni Falcone.

martedì 22 maggio 2012

Terremoto

20 Maggio 2012, ore 4.04
Una data che rimarrà nella mia mente per sempre.
Svegliarsi con il letto che si sposta sotto il corpo, nel buio più totale perchè la corrente non c'è, sentire rumore di vetri che si rompono, voler urlare, ma sentire uscire solo voce roca: "Le bimbe, le bimbe!"
Venti secondi, ma per me venti minuti, in cui ho pensato: non trovo le ciabatte, non posso andare scalza perchè se mi taglio sui vetri, poi come faccio a portare fuori le bimbe...
Intanto Papozzo è letteralmente volato nella loro stanza, ma poi, solo, ne ha protetta una, la micrognoma, la più indifesa, con il proprio corpo.
Finalmente la casa ha smesso di traballare, io ho trovato tastoni le ciabatte, sono andata a prendere una torcia a pile; abbiamo avvolto le gnome nelle coperte dei loro letti e siamo usciti. Ci siamo rifugiati in macchina per scaldarci un po', ma visto che le scosse continuavano, anche se piccole, Papozzo l'ha spostata nella piazzetta davanti a casa, non si sa mai che crolli qualcosa...
Alle 5 circa, una nuova scossa.
Nel frattempo, la nuova giunta comunale, messa alla prova da questo terribile evento, si era già messa in  moto: passavano a chiedere se stavamo bene, se avevamo bisogno di qualcosa. Dopo un'oretta circa, sulla macchina della protezione civile, la nostra sindachessa munita di megafono, ci invitava a rimanere fuori dalle case per alcune ore.
Ci siamo spostati nella piazza, a piedi, tanto per andare a vedere cosa era successo al nostro paesino: chiesa con facciata pendente verso la strada e, dicono, crollata all'interno. La strada, ovviamente, chiusa al traffico.
Mentre ci raccontiamo le nostre esperienze l'uno con l'altro, condividendo le nostre disavventure da terremotati, la sindachessa chiama qualcuno delle associazioni di paese per organizzare un pasto caldo per chiunque lo voglia, dato che non è consigliato entrare nelle abitazioni.
Così ci ritroviamo sotto la tettoia della polisportiva: anche il tempo non è stato clemente con noi, ci sono pioggia, freddo e umidità, ma teniamo in mano un caldo piatto di pasta.
Ora, a due giorni dal sisma che ci ha sconquassato anche l'anima, pian piano si riprendono le attività quotidiane: le scuole sono riaperte, ci stiamo abituando anche alle scosse che continuano a far tremare la terra. Mi manca tanto il mio lavoro, la mia solita routine...purtroppo ci sono stati danni e starò a casa per almeno due settimane.
Ieri abbiamo fatto un giro nei paesi più colpiti: siamo rimasti sconvolti da certe immagini di distruzione. Mi sono sentita immensamente impotente davanti alla forza devastante della natura. Ammutolita quando ho visto quelle "bolle" di argilla che la terra vomita in superficie. E le ferite che il terremoto ha lasciato, ben visibili.

Dopo una notte in cui ci siamo organizzati per dormire (che, poi, è una parola grossa...) in macchina, davanti a casa, coinvolgendo le gnome in uno pseudo-campeggio, per non fargli pesare tanto la situazione, la notte scorsa abbiamo optato per dormire nei nostri letti. Avevo sempre un occhio aperto, infatti mi sono svegliata per due scossettine, ma la stanchezza prevaleva e mi riaddormentavo.
Comunque, ho messo il telefonino sul comodino, una pila di coperte nel corridoio, giacche appese davanti alla porta di ingresso e una bottiglia di acqua in macchina. Tutto pronto in caso di fuga da terremoto...

venerdì 18 maggio 2012

Troppi

Un compleanno domenica e uno sabato prossimo.
Declino l'invito per il primo,avendo già un impegno; se riusciamo, passiamo per un saluto veloce e per il regalino al festeggiato.
Ma, causa maltempo previsto per domenica, che non è adatto alla festicciola in giardino, il primo viene spostato a sabato prossimo, in concomitanza con il secondo.
Visto che ne io ne il resto della famiglia abbiamo il dono dell'ubiquità, tocca scegliere...
La riflessione che ne deriva è:
con tre gnome, calcolando tutti i compagni delle relative scuole e aggiungendo i cuginetti e gli amici extra-scuola, a quanti compleanni parteciperemo in un anno? Quante volte ci saranno sovrapposizioni?
Uniamo anche qualche impegno per me e Papozzo, i saggi di hip hop della gnoma grande, le feste di fine anno scolastico...l'unica parola che mi viene in mente è AIUTOOOOOO!!!!

mercoledì 16 maggio 2012

Pillole 2

"Mamma, mi sono assordita..."

"Noooo, non cantare quello che canto  io!....Adesso ne canto una che lei non sa, così non mi interrompe!...Però non la so neanche io, la sa solo la maestra Carmen..."

"Sembri la donna SPAZZITA".

"Ho scriccolato un gratta e vinci."

"Per merenda voglio uno uogurt o una Vanette."

lunedì 14 maggio 2012

Festa della mamma

Tra venerdì e sabato ho ricevuto:
un libro artigianale tutto scritto, disegnato e colorato dalla gnoma grande, più tre oggettini in cera d'api fatti da lei durante la visita ad una fattoria didattica, il tutto accompagnato da poesia recitata magistralmente;
un ciondolo a forma di fragola molto carino, ma dall'autore sconosciuto, recapitatomi dalla gnoma di mezzo, unitamente ad grosso fiore rosso in cartone con poesia scritta sui petali, necessitante qualche aiutino nell'esposizione;
un mazzolino di tulipani multicolor, composti da stelo-cannuccia, corona ricavata dai contenitori in cartone per le uova, colorati di giallo, rosso e blu, e foglia in cartoncino verde con annessa poesia, che necessita però di traduzione simultanea, dalla micrognoma.
Tutti molto elogiati, in quanto carinissimi e fatti con il massimo impegno.
Ma le cose che ho preferito sono stati i sorrisi e l'entusiasmo che le gnome, indistintamente, non celavano mentre osservavano la mia reazione alla scoperta dei doni, e i baci schioccosi e le strette forti forti del dopo poesia.

venerdì 11 maggio 2012

Io, mamma/donna/blogger.

Il contest di Potolina

mi ha incuriosita un sacco, mi ha fatto riflettere non poco, mi ha insinuato dubbi, anche.

Io? Mammadonnablogger?
Mamma, va bene, lo so, mi girano intorno tre gnome, con l'effetto calamita garantito, quindi sono figlie mie.
Donna, anche qui, nessun dubbio, se ne ho partorite tre, e me lo ricordo benissimo.
Blogger? Io? ...non mi piace tanto definirmi così.
Io scrivo, scrivo, scrivo...quel che mi passa per la testa, ovvio che poi riguarda me, le gnome, Papozzo, quel che ruota intorno a noi.
E' una valvola di sfogo, un ritaglio di tempo tutto per me, esclusivo, a sopperire la totale mancanza di privacy persino in bagno...
Forse è anche il bisogno di mettere nero su bianco per esternare i sentimenti, o fissare i ricordi, specialmente i più buffi, i più originali.
Oppure potrebbe essere perchè, appunto, mi piace scrivere: non è detto che lo faccia bene, ma lo faccio, per me e per chi vuole leggere.
Garantisco che quando ho iniziato, non pensavo che avere dei lettori fissi desse così tanta soddisfazione, che sapere che qualcuno legge, commenta addirittura, fa molto piacere.
Ora è diventato un appuntamento quasi fisso: "questa la scrivo!", nella mia mente, mentre la situazione viene vissuta.

Tipo ieri sera, la gnoma grande lamenta, dopo la doccia e la successiva pigiamazione, un gran mal di pancia.
"Mamma, ha tanto mal di pancia, vado sul divano. Mi faresti una camomilla?"
"Certo. Vai pure, te la porto io."
Il tempo di scaldare l'acqua, sciogliere un po' di camomilla solubile e compiere il breve tragitto cucina-salotto (2 minuti in tutto) e la fanciulla dorme beata.
Guardo la camomilla e, con fare dubbioso (la butto o la bevo io?), poso la tazza fumante sul tavolo.
Dopo aver messo a letto tutte e tre le gnome, decido che sprecare la roba non è buona cosa, con questa crisi colossale che aleggia, quindi butto giù la piacevole bevanda tiepida.
Sola in casa (Papozzo è a una riuninone), mi doccio in santa pace e mi dedico alla lettura.
Non avevo fatto i conti con le proprietà della camomilla!!! Tre pagine e la palpebra calante mi ha costretto a rinunciare e a lasciarmi trasportare da Morfeo.
Non ho sentito nemmeno Papozzo rientrare!!!

Stamattina, dopo aver commentato le potenti proprietà del delicato fiorellino, ho pensato che tutta la vicenda scaturitane avrebbe avuto il suo momento di gloria qui.
In sintesi, per me questo blog è un valore aggiunto alla mia vita quotidiana.

giovedì 10 maggio 2012

Giochi, domande e testimoni

Ecco. Raccolgo il testimone che Eu mi ha passato per questo giochino carino.
Prima, però, le regole:
  • scrivere 11 cose che mi piacciono
  • rispondere alle 11 domande che Eu mi ha girato
  • inventare altre 11 domande da passare come testimone ad altri 11 blog

Ora, l'elenco delle 11 cose che mi piacciono.
  1. Mi piace un sacco guidare da sola con la musica a palla, roba che a volte mi vergogno anche un po'.
  2. Mi piace cucinare, meglio senza le gnome intorno, ma anche con loro riesco a fare qualcosina, basta coinvolgerle, nei limiti del possibile, e accettare qualche imprevisto.
  3. Mi piace anche mangiare (e si vede!), specialmente in compagnia.
  4. Mi piace che quel che cucino piaccia.
  5. Mi piace leggere, anche se da qualche anno, per ovvie ragioni, il numero di libri che passa per il mio comodino si è drasticamente ridotto. Spero di riuscire a leggere di più, man mano che le gnome diventeranno più autonome.
  6. Mi piace andare in bici nelle belle giornate e sentire il vento caldo sulla faccia (ma non mi piace sentire i moscerini che ci si spiaccicano contro...)
  7. Mi piace andare in giro con gnome e Papozzo a vedere cose e posti nuovi, e sentire i loro commenti, seri o buffi che siano.
  8. Mi piacciono le calde sere d'estate passate a parlare con gli amici davanti ad un gelato, e anche le fredde sere d'inverno davanti ad un camino, purchè sempre con gli amici.
  9. Mi piace avere tutte e tre le gnome splatterate addosso sulla poltrona, la sera. Ma ancora di più mi piace vederle spalmate addosso a Papozzo.
  10. Mi piace sfogliare i quaderni della gnoma grande, ordinati e pieni di bei voti (per fortuna!), e ascoltare quello che fanno le due gnome piccole alla materna e al nido.
  11. Mi piace sentire le gnome che giocano e le loro grasse risate, anche se sono più frequenti le liti e le urla.
Adesso le risposte alle domande di Eu.
  1. Cosa cambieresti di te?
    Il peso e l'altezza: diminuirei il primo e aumenterei la seconda.
  2. Se fossi un'attrice famosa, chi vorresti essere?
    Meg Ryan, mi è sempre piaciuta, sia come attrice che come donna.
  3. Se avessi la possibilità di distruggere un libro che ti ha fatto veramente pena, quale sarebbe?
    Non ne ricordo neanche uno, perchè se non mi piace, non riesco a leggerlo e lo rimuovo proprio.
  4. Sei una che subisce o che sa far valere le proprie ragioni?
    Dipende dalle situazioni, ma di solito, specialmente se mi fanno arrabbiare, cerco di far valere le mie ragioni, prima tentando con le buone maniere, poi valuto come proseguire...
  5. Come ti senti a tuo agio vestita?
    Jeans, T-shirt e scarpe da ginnastica. Infatti sono così nel 90% del tempo, sia al lavoro che a casa,e anche nel tempo libero.
  6. Sei felice?
    Questa è una domanda piuttosto complicata: chi può dirlo? Sono felice di avere una bella famiglia, sono felice di avere la salute, ecc, ecc...Ma secondo me ogni volta che si raggiunge un obiettivo e si può definirsi felici, ne subentra uno nuovo, e forse è giusto che sia così, per rimanere sempre attivi. Chi si ferma è perduto. La ricerca della felicità deve essere sempre in evoluzione.
  7. Se avessi la possibilità, andresti via dall'Italia? Si e no. Si, perchè in certe cose è veramente una pena; no, perchè è comunque un Paese pieno di posti bellissimi.
  8. Qual'è il piatto che sai cucinare meglio?
    Solo uno??? La crostata con la Nutella, il risotto con la salsiccia, il filetto al pepe verde, la parmigiana di melanzane, ecc, ecc...
  9. Sei una persona puntuale?
    Si, di solito. Ma con tre gnome piccole e Papozzo che non lo è di natura, spesso non riesco ad esserlo, e mi infervoro.
  10. Chi è la persona che hai amato di più durante la tua infanzia?
    La mitica superNonnina, quella che mi ha cresciuto quando la mamma era al lavoro, quella che mi snocciolava le sue perle di saggezza e che mi narrava le sue avventure di quando era giovane, rigorosamente in dialetto.
  11. Belen avrà terminato tutto l'alfabeto tornando alla A fra 6 mesi? (Borriello, Corona, De Martino, E...)
    Belen mi ha rotto. E comunque per me può fare quello che vuole: usa della roba sua, mica mia!
    Però che non lo dicano al Tg!

E queste sono le mie 11 domande

  1. Quale è la cosa più bella che ti sia mai capitata?
  2. Quale è la cosa più brutta che ti sia mai capitata?
  3. Quale è il libro più bello che hai letto?
  4. Quale è la cosa da mangiare che ti piace di più?
  5. Quale è la cosa da bere che ti piace di più?
  6. La cosa più buffa che ti sia mai capitata?
  7. Il dipinto che maggiormente ti rappresenta?
  8. Il fumetto che vorresti essere?
  9. Se fossi il personaggio di un film, chi saresti?
  10. L'accessorio che ti piace di più indossare?
  11. La tua pizza preferita?

..che giro a:

  1. Gab
  2. Velma
  3. Lasolitamamma
  4. Alice in newland
  5. Hottanta
  6. Alice
Direte: ma sono solo sei!
Veramente, 11 mi sembravano davvero tanti, troppi!
Ma, facciamo così: oltre a quelli indicati, che, peraltro, non si devono sentire in obbligo, può partecipare al giochino chiunque voglia.
Quindi sotto a chi tocca!

mercoledì 9 maggio 2012

Remigio/a

Nonna Mimi ha trovato un micino sotto la sua auto nel posteggio sotto casa.
Miagolava disperato, così è salita e ha chiesto allo Zione:
"Lo vuoi andare a prendere?...E' piccolo..."
Lo Zione, quindi, l'ha portato su, gli hanno dato da mangiare, da bere, un posto dove dormire e uno dove fare i bisognini.
E un nome: Remigio.

Ieri le gnome sono andate a vederlo.
Questo è quello che la gnoma di mezzo mi ha riferito.

"Sai che siamo andate a trovare Remigio?"
"Ah, si? Come è?"
"E' bianco e grigio, affettuoso e miagola tanto...Però è un po' maschio e un po' femmina..."
"In che senso?"
"Ha la voce un po' da maschio e un po' da femmina, e allora forse è una Remigia!"
"Ah..."
"E poi gioca con un fiocco rosa attaccato ad una pianta della nonna, sul balcone."
"Quindi, dato che preferisce il rosa, è una Remigia?"
"Si!"

A rigor di logica, io, che notoriamente ho sempre odiato il rosa, cosa dovrei essere?
Ho avuto paura di approfondire...

lunedì 7 maggio 2012

Il gioco del ricordo: le prime cose belle

Ho letto di questo gioco del ricordo

inaugurato da La Ninin e ho deciso che proverò a cercare nei cassettini della memoria quello che salta fuori.

Le regole, tanto per ricordarle sono queste:    


  1. scrivere un post sul vostro blog  in cui elencare alcuni ricordi-fotogrammi dei vostri primi 10 anni di vita
  2. divertirsi a ripensarci piccole/i
  3. ricordare le persone che avevamo intorno in quegli anni
  4. scrivere quello che ci piaceva tanto e quello che non ci piaceva affatto
  5. segnalarmi il link del vostro post
  6. se il gioco vi piace, diffonderlo attraverso il banner 
    La prima cosa che fa capolino sono le fette di pancarrè con la Nutella,

che la mia superNonnina abilmente spalmava con il coltello in un verso, e nel verso opposto toglieva, fino a dare l'aspetto rigato alla sublime merenda! Poi io e lo Zione (il mio fratellone) ci litigavamo le fette dove sembrava essercene di più!

Poi, ricordo le vacanze in montagna, sempre nello stesso posto (che noia..), sempre con la superNonnina e talvolta con qualche cugino: con A. ricordo che una sera, dalla stanza da letto, rubavamo mandarini dalla dispensa.
Ne abbiamo divorato una cassettina!!! Mia mamma trovò le bucce ovunque...

Come dimenticare le cadute dalla Graziellina

su cui sempre il cugino A. pedalava e io dietro, in piedi cercavo di stare in equilibrio in percorsi ad ostacoli.

E il mitico hula hoop? 

Le sfide tra amiche, compagne di scuola e di giochi pomeridiani, fuori se c'era il sole e in casa se c'era brutto, rischiando di rompere qualcosa. Chi riusciva a fare più minuti senza farlo cadere, chi lo faceva con il braccio e con il piede...

E, ultima ma non ultima, la prima auto con cui ricordo mia mamma che mi scarrozzava in giro,

senza cintura e senza nessun tipo di seggiolino: mi divertivo un sacco a lasciarmi cullare a destra e a sinistra, a coricarmi e ad alzarmi in piedi al centro per poter guardare fuori...
Ma, se ci penso ora, a parte il fatto che inorridisco al solo pensiero del colore (un fantastico verde pisello), quanto ho rischiato di inzuccarmi ad ogni curva!!!

E vogliamo parlare di questo?

Avuto in regalo per la Comunione dalla zia E., quante canzoni ho ascoltato, quanti nastri ho rotto, quanti ne ho riavvolti con la penna!!!
Quante stupidaggini ho registrato insieme alle amiche!!!

Questi i ricordi dei primi 10 anni di vita di Smemomamma , che, in quanto tale, chissà quanti ne ha che faticano a riaffiorare....


venerdì 4 maggio 2012

Bottiglie

Ieri, con molta naturalezza, la gnoma grande, assetata, prende dal frigorifero la bottiglia blu, versa nel bicchiere e velocissima, butta giù un grosso sorso di liquido fresco.
"Ma che schifo!!! Cosa è questa roba?"
Mi giro per verificare, e noto un nastrino dorato che avevo messo ad una bottiglia blu, per distinguerla dalle altre, in cui avevo messo il brodo di carne. Si, perchè, prodotto in quantità industriale, visto il numero di commensali alla nostra tavola, l'alimento in questione viene congelato in comode bottiglie di plastica nel freezer a pozzo, e successivamente posto a decongelare in frigo, come è buona regola che sia, quando si decide di usarlo.
"E' il brodo!"
"Fa schifissimo freddo! Mi viene la nausea!"
"Mi dispiace, ma non hai visto il nastrino?"
"Si, ma pensavo che fosse solo per bellezza!"
Visto il disappunto, nonchè la smorfia assolutamente disgustata della gnoma grande, per sdrammatizzare, ho raccontato la simile avventura capitata anni fa allo Zione, all'epoca preadolescente.

La MiticaNonnina aveva riposto in una bottiglietta solitamente contenente acqua, della grappa che era stata portata in omaggio da nonsopiùchi (capirai, son passati 20 anni); questa bottiglia, non si sa come ne perchè, era finita nel frigo e, in un caldo pomeriggio estivo, lo Zione, dopo una pedalata colossale, decise di dissetarsi, così prese quella che per lui era acqua e si mise al collo la bottiglietta, con l'intento di berla tutta.
Io, osservatrice ignara della situazione, lo vidi correre a sputare nel lavello.
"Ma questa è grappa!"
"Hai fatto in tempo a mandarla giù?"
"Un goccio si!"
Altro che rinfrescarsi!


COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Qualche giorno fa, ho partecipato al contest gaffessoso di Eu.
Ho riportato l'ultima delle tante gaffes di Papozzo (solo perchè le altre non le ricordo).
A quanto pare, ho colpito così tanto Eu, che ha deciso che il trofeo mi verrà recapitato direttamente a casa!!!
La ringrazio di vero cuore per questa cosa, e vi avviso che probabilmente scriverò un post per rendervi partecipi della reazione e dello stato d'animo di Papozzo, che, tanto per farvi capire, si è risentito anche per la storia del geco.

mercoledì 2 maggio 2012

Lavabili a tratti

La scorsa settimana la cara E. di Milano ha regalato alle gnome tre sgargiantissime buste di pennarelloni veramente strabilianti, di quelli con il tappo doppio: sotto, punta normale, sopra timbrino di varie forme.
Gli occhi delle tre pupe hanno iniziato a brillare all'unisono.
Subito la creatività fanciullesca ha avuto libero sfogo, creando disegni fantasiosi e fantastici, nel vero senso della parola, cioè che necessitavano di notevole fantasia per essere interpretati!
Finchè il dubbio si è incuneato nella mia mente:
"E., senti, ma...sono lavabili, vero?"
"Non lo so...ora leggo sulla confezione."
...
"...si consiglia di proteggere gli indumenti e le mani dei bambini..."

"Gnome, ora basta disegnare compulsivamente! Cambiamo gioco..."
Ormai, però, vari danni erano visibilmente stati fatti, sia sui vestiti, che su mani e musetti sorridenti.
Papozzo, con un'abilità notevole per il lavaggio delle gnome, ha poi cancellato con una energica strigliata, ogni segno rosso, verde e blu.
Lo stesso ha fatto Wilma, la nostra superlavatricemagica, che ha tolto ogni minima macchia dai tessuti.
Ma non era finita: ieri mattina, in attesa di essere preparate per andare via, le gnome si sono di nuovo impossessate dei superpennarelli. Mentre io pulivo, riordinavo e mi docciavo, loro, in salotto, davano sfogo alla creatività, timbrandosi le guance e dipingendosi le mani e i pigiami.
Convinta che bastasse un po' di sapone, le ho lasciate fare. Quale tremendo sbaglio!!!
Ho provato con l'alcool, ma niente! Papozzo, travolto da una scia di deformazione professionale, ha portato, in un barattolo, del diluente per vernici, ma l'opzione è stata scartata perchè tossico (e anche perchè comunque, provando, dava scarsi risultati!!!).
Ci siamo presentati, dunque, alla scorpacciata di pesce che ci attendeva, con le gnome cosparse di cuoricini verdi e stelline rosse, anche se un po' scolorite...
I fantastici pennarelloni sono stati omaggiati, quindi, dell'aggettivo "lavabili a tratti".